5 novembre 2008

yes, we can


Non era ancora calata la sera negli USA quando le televisioni di tutto il mondo hanno annunciato la schiacciante vittoria democratica: Barack Obama, il nuovo presidente degli Stati Uniti. Un afro-americano è il 44° presidente della più influente nazione del mondo.

Ma dopo una notte unica come questa potrà cambiare realmente il mondo? Il 4 novembre 2008 potrà veramente essere considerato il giorno della svolta? Riuscirà un nero a combattere contro le ingiustizie e a valorizzare le minoranze?

Le risposte, secondo me, si possono trovare nelle parole che il presidente ha espresso nel suo primo discorso da neoeletto: l'America non si trova davanti ad un cambiamento ma ad una possibilità di cambiamento. Il primo passo che il popolo americano ha fatto verso la svolta è stato quello di non abbandonarsi ad un aggressivo governo repubblicano, come era stato quello di Bush, ma di affidarsi ad un governo improntato sull'organizzazione di uno stato sociale, sulla salvaguardia dell'ambiente e sulla difesa delle minoranze. Per quest'ultimo motivo Obama è già diventato per molti un'icona, l'icona di un uomo di colore che appartiene ad una minoranza e che è riuscito a realizzare il proprio sogno diventando qualcuno ancora prima di essere stato eletto presidente. Obama, che grazie ai suoi meriti universitari avrebbe potuto continuare una ricca e promettente carriera di avvocato negli ambienti elitari degli USA, ha scelto di combattere per i più deboli e diventare l'emblema della possibilità di cambiamento.

Julie Black














3 commenti:

The young Jack ha detto...

Questo uomo ha voglia di impegnarsi.
E secondo me i veri dubbi non nascono dalla sua persona. Sono invece in grembo al sistema: quella diavolo di macchina fagocitante e rallentante.
Diamo a Obama la fiducia che si merita e speriamo nella riuscita dei suoi intenti!

Stupid and Contagious ha detto...

E' un po' della serie "troppo strano per essere vero"(esiste?)Giu, i buoni vincono solo nei cartoni e io e te forse sognamo troppo.

evelyn ha detto...

io personalmente credo in Obama: ho buona fiducia in lui per come si è presentato, per la sua semplicità e per i buoni propositi, anche se questi ultimi sono i meno importanti di questo breve elenco dato che i buoni propositi li hanno sempre tutti (...).
Non credo che l'America resterà delusa dalla sua scelta, sia per il programma del neopresidente, sia perchè credo che una persona di colore sia una grande svolta nella storia degli USA, lo stato maggiormente caratterizzato dal famoso "meltin pot" e ancora bloccato, in alcune delle sue file, su banali pregiudizi razziali.
appoggio la frase di giacomo, "diamo a Obama la fiducia che si merita", staremo a vedere!